Qualche informazione sulla psicofonia

(E' possibile ascoltare o scaricare cinque brevi interventi audio sulla psicofonia, a cura del sottoscritto.)

Il desiderio di ritrovare un contatto con le persone scomparse evocandone lo spirito è probabilmente un sogno antico quanto l'Uomo. Sebbene nell'antichità il culto dei morti abbia giocato un ruolo importante in molte culture, in epoca moderna le religioni ufficiali hanno - per così dire - assunto il monopolio riguardo a questo delicato argomento. Nei paesi occidentali il sentimento pololare si è allora rivolto a varie forme di medianità, sviluppatesi in modo particolare a partire dall'Ottocento, in cui nel rito della seduta spiritica un personaggio si propone quale intermediario (medium) fra le creature terrene e le anime dei trapassati.

Purtroppo, nonostante la storia abbia portato sulla scena diversi "grandi medium", nessuno di essi ha mai fornito prove convincenti e definitive riguardo alla realtà dei contatti con i defunti. Anzi, quando è stato possibile eseguire opportuni controlli, i presunti fenomeni medianici sono risultati frutto di semplice suggesitione, mentre risulta che in taluni casi i medium si siano addirittura serviti di veri e propri trucchi ai danni dei credenti.

In tempi più recenti, a partire cioè dal 1959, alcuni hanno creduto di individuare una nuova possibilità di comunicazione con le anime dei defunti, utilizzando mezzi tecnici quali radio, registratori ed altri apparecchi. Questa pratica, detta psicofonia (o metafonia) si è diffusa in molti Paesi, divenendo a tutti gli effetti una versione moderna, ed a suo modo aggiornata, delle oscure sedute spiritiche che si svolgevano nei salotti di un tempo.

Anche in questo caso, però, i fatti non lasciano molto spazio alla speranza. Si può infatti facilmente constatare coloro chi si dedicano alla psicofona sono generalmente persone che hanno subito gravi lutti, e che a causa di ciò si trovano in uno stato di sofferenza e di particolare fragilità psicologica. In tali circostanze diviene molto facile scambiare ogni suono ed ogni indistinto sussurro per la voce dei propri cari scomparsi, dando corpo ad una triste forma di autoinganno che non ha altro scopo se non quello di placare un dolore altrimenti insopportabile. Per di più tutto ciò è facilitato dall'uso improprio che viene fatto delle apparecchiature, solitamente di bassissima qualità e mai poste nelle mani di un esperto del settore. Ad esempio, infatti, radioamatori e tecnici del suono (cioè coloro che hanno specifiche competenze in fatto di radio e registratori) non riportano mai alcun episodio che possa essere ricondotto a reali eventi di psicofonia, proprio perchè la loro competenza consente di dare il giusto peso a ciò che si ascolta impiegando le diverse apparecchiature.

Sebbene questo mio giudizio possa sembrare particolarmente drastico e deludente, tutto ciò che posso dire è che si tratta dell'opinione sicera di chi, esperto in elettronica ed in acustica, pur avendo letto le molte storie struggenti riportate sui diversi libri del settore ha preferito formarsi un proprio giudizio, ascoltando con spirito critico le registrazioni prodotte da alcuni autori famosi, oltre ad approfondire l'argomento in prima persona anche con la sperimentazione diretta.

Quello che ne è scaturito si può leggere nei diversi articoli che ho pubblicato su Scienza & Paranormale, la rivista del Cicap, che si possono trovare anche in queste pagine (nella sezione dedicata appunto agli articoli). Ma, soprattutto, il risultato complessivo di questo mio lavoro è compiutamente riportato nel libro Voci dell'Aldilà - Indagine sulla psicofonia, di cui queste pagine offrono una breve presentazione (vedere la sezione sui libri).

Nel mondo della conoscenza scientifica nessun giudizio è mai definitivo, e questo vale naturalmente anche per fenomeni controversi quali la psicofonia. Resta il fatto che, al pari di altri settori del paranormale, ad affermazioni straordinarie debbono sempre corrispondere prove altrettanto straordinarie. Fino a quel momento, ogni pretesa di verità attribuita ad un nuovo fenomeno resta solamente una convinzione personale, anche se talvolta giustificata da una comprensibile necessità di consolazione.